I Menhir

di M. A. Bondanese

menhir_002Nella leggenda del principe romano e del suo cavallo, legata all’edificazione del santuario della Coelimanna, la devozione popolare riconosceva i luoghi in cui si trovavano i tre menhir di Supersano come i punti precisi in cui il cavallo si sarebbe inginocchiato. Brizio Montinaro ha rilevato un «nesso sottile e ideale» tra la cripta bizantina e i menhir, le pietrefitte che secondo alcuni sarebbero di origine preistorica. La genuflessione del cavallo davanti ai megaliti li avrebbe, infatti, spogliati del loro antico significato sacro, caricandoli invece di una nuova religiosità legata al culto cattolico della Vergine. Non a caso, l’ultima sosta del cavallo avveniva nei pressi della cripta dove sarà eretto il santuario di rito latino. Il racconto avrebbe svolto quindi la funzione di «strumento pacifico di conquista ai territori latini, da parte della chiesa locale, di una cripta di culto greco-bizantino»¹. Negli ultimi studi sui menhir salentini è stato valorizzato il nesso che spesso li vede accanto a chiese o in luoghi dove sorgevano villaggi medievali abbandonati, ipotizzando che possano aver avuto un ruolo nell’evangelizzazione delle campagne durante l’Altomedioevo². A Supersano, il menhir Coelimanna è ubicato sulla strada provinciale Supersano-Casarano in prossimità dell’omonima cripta, mentre gli altri due sono stati ricollocati nel Parco delle Rimembranze. Un quarto monolite, il menhir Sombrino³, è stato rinvenuto nel 1993 in prossimità di Casale Sombrino.


¹ B. MONTINARO, La leggenda del cavaliere romano e del suo cavallo, cit..
² Cfr . P. ARTHUR, I Menhir del Salento, in G. BERTELLI, Puglia preromanica, Milano 2004, pp. 289-291.
³ Cfr. C. DE SALVE, Dolmenhir. Le sacre pietre del Salento, Galatina 2013, p. 107.