Tra la fine della Preistoria e l’Età Romana

di M. A. Bondanese

Età RomanaDurante il Neolitico, l’uomo inizia a coltivare la terra, ad allevare gli animali, a levigare la pietra e modellare la ceramica, a edificare villaggi. Nell’agro di Supersano, frammenti di vasi indicano la presenza di comunità che decoravano le ceramiche grazie all’uso di spatole e punteruoli in osso, con tecniche diverse come impressione, incisione, graffito e pittura. Riproduzioni e pannelli espositivi raccontano la vita dell’uomo in questo territorio fino all’età del Ferro. Un ulteriore pannello illustra i rinvenimenti dall’età arcaica, VI-V sec. a. C.¹, fino al periodo romano, in quanto i materiali rinvenuti nell’area di Specchia Torricella sembrano attestare «una frequentazione dall’età ellenistica alla tarda età imperiale (…) già da tempo documentata in contrada Sombrino, sempre a nord di Supersano, in una area non molto distante da Masseria Stanzie», come osserva Valeria Melissano². Frammenti di anfore, di vasi da mensa e cucina testimoniano l’inserimento di Supersano nel commercio mediterraneo sino alla crisi di fine impero. 


¹ I reperti archeologici proverebbero, infatti, la presenza di «aggregazioni di capanne o di strutture abitative a pianta semplice, adiacenti a spazi destinati alle attività agricole ed all’allevamento di bestiame» (V. MELISSANO, Il territorio di Supersano tra l’età del Ferro e l’età romana in P. ARTHUR-V. MELISSANO (a cura di), Supersano Un paesaggio antico del Basso Salento, cit., p. 39).
² Ivi, p. 42.


Il Neolitico a Supersano

romana_2 romana_1Nel territorio di Supersano, in località Masseria Falconiera, sono state individuate tracce di un abitato con capanne relative al neolitico finale. I materiali raccolti comprendono strumenti litici e frammenti ceramici. Il loro studio ha permesso di ricostruire il modo di vita di chi li ha fabbricati. Nello strumentario in pietra spiccano attrezzi per la mietitura e la molitura dei cereali; i manufatti in osso comprendono spatole e punteruoli per levigare e decorare le pareti dei vasi. I vasi in ceramica si richiamano agli stili di Serra d’Alto e Diana, aspetti caratteristici del neolitico recente e finale dell’Italia meridionale